Soltanto un impegno fuori sede imprevisto, mi ha impedito di manifestare via IT la mia adesione al flusso bergsoniano di complimenti, ringraziamenti, emozioni che qualcuno è riuscito a fissare (anche) in buona prosa....
Parlando pro domo mea avverto solo il disagio di non essere riuscito a stare un po' di più e a condividere un pò di più con ciascuno dei presenti. (A proposito, avrò salutato tutti? Dubito...)
E' curioso rilevare come lo sforzo ecumenico degli organizzatori abbia immediatamente prodotto un cascame settario di club di genitori con figli o di cuori solitari, in una presunta e manichea logica binaria di esclusività tutta da dimostrare....
E' evidente che questi due "corpi intermedi" si collochino su due dimensioni ontologiche incomparabili: per dirla semplicemente, la condizione di genitore è transitoria -per eccellenza- (se così non è, son dolori); la dimensione del cuore solitario è invece un dato immanente alla nostra condizione di uomini (e donne) e prescinde da accidenti, simulacri, legami, anagrafi e certificazioni di varia natura Anzi, credo che nessuno più di chi viva....un legame possa fare esperienza di... lonely heart
Proprio per questo legittimerei tutti all' iscrizione al club dei single.
Qualcuno ha già segnalato il timore, in questa ipotesi, di una eccessiva concorrenza. Mi permetterei un solo appunto: siamo ,o no, stati formati in quella fucina del libero mercato, tanto amante di Popper e von HayeK, della LUISS. La concorrenza non ci spaventa....
Insomma ragazzi, se la mia filosofia comincia ad esservi chiara, nuovi orizzonti possono prospettarsi, già a partire dalla prossima Reunion
Vorrei inoltre spendere un argomento, al quale non potranno rimanere insensibili le orecchie dei più riottosi: il futuro del sistema previdenziale italiano.
Già provate un brivido lungo la schiena, vi vedo.....
La denatalità del nostro Paese e le accresciute aspettative di vita dei nostri concittadini fanno mostrar la corda alla sostenibilità del nostro sistema pensionistico.
E' anche per questo che tutti, ma proprio tutti, dovrebbero sostenere la causa dei lonely hearts: con attività lobbistiche; favorendo l'incontro della domanda e dell'offerta, con una discreta attività da insider o, perchè no, con una deducibile attività di sostegno finanziario ad una onlus di settore che, quasi ceramente, verrà presto in essere.
Certo di un vostro riscontro
Paoletto/Giovannino Stoppani
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1 commento:
IL manifesto del lonely heart è stato stilato. Scientificamente inappuntabile ed interessante sul piano puramente speculativo. Anche sul piano pratico ci sono spunti interessanti anche se poco probanti. La questione previdenziale, accennata per corroborare la posizione, poco si confà ad un gruppo umano che sta ancora ben al di sotto della crescita zero. Alcuni con motivi solidi, ma altri razionalmente lontani da questo nobile obiettivo. La questione centrale sembra però assolutamente colta. Il LH non è però un individuo anomico, alla ricerca disperata di una compagnia per sfuggire al suicidio, bensì persona aperta, disponibile, altruista, capace di infondere certezze e leggerezza a vite troppo spesso irrigidite e incrostate. Insomma più che una necessità, l'unico club di nullafacenti che si aspira a realizzare è un luogo altro rispetto alla tediosa quotidianità. Quand'anche non fosse tediosa, e in genere non lo è, il punto è che lo sviluppo intellettuale e umano è chiaramente viziato da un blocco selettivo della crescita e della maturità. Quindi, direi non fuga nè rifugio, ma nemmeno luogo di tradimento o peggio. Luogo di incontro ideale e pratico creativo e fecondo. Ma chissà forse sono troppo romantico...
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